Alzando lo sguardo al cielo molti di voi nel pomeriggio del 19 Aprile 2017 avranno sicuramente notato questo curioso e allo stesso tempo affascinante spettacolo della natura.
L’origine del fenomeno e perché non piove
Le condizioni d’instabilità presenti in loco e l’aria fredda giunta in quota (-36°C a 5500m) ha reso possibile la formazione di questi cumulonembi che però non hanno dato luogo a nessuna fulminazione ne a grossi accumuli precipitativi al suolo.
Questo perché durante la fase di sviluppo del cumulonembo (nube a sviluppo verticale) ha incontrato intorno a quota 5500m la massa d’aria fredda e secca, bloccando il processo di sviluppo e riducendo la presenza di moti convettivi. Visivamente si è notato lo svilupparsi di una sorta di incudine ma non ben delineato e poco compatto che si è sviluppato ad una quota inferiore rispetto alla classica nube temporalesca, dove troviamo in genere l’incudine tra i 10.000 e i 12.000m.
Le precipitazioni ci sono state ma difficilmente hanno raggiunto il suolo. Come vediamo dagli scatti di Andrea Pardini, notiamo la presenza di virghe biancastre, di neve e/o di grandine questo rovescio subisce un processo di sublimazione ossia l’acqua dallo stato solido passa direttamente a quello di vapore.