Alcune volte vi è capitato di trovare in alcune nostre previsioni la parola Foehn (Föhn) e Stau. Ecco di cosa si tratta e a cosa sono dovuti.
Immaginiamo una corrente d’aria che si muove orizzontalmente, quando questa incontra un ostacolo di tipo orografico, una montagna, l’aria è costretta a salire di quote per superarlo.
Effetto Stau
Salendo di quota l’aria si espande e si raffredda a seguito della perdita di umidità in essa contenuta che viene persa tramite precipitazioni (Nevose e non).
Ciò favorisce maggiori accumuli pluviometrici nelle zone poste in vicinanza della catena montuosa.
A causa del calore latente emesso dalla condensazione dell’acqua, l’aria si raffredda piuttosto lentamente lungo la salita, (secondo il gradiente adiabatico saturo, cioè di -0,5°C ogni 100 m in ascesa).
Effetto Foehn
L’aria una volta superata la cresta, scende verso il basso sul versante opposto sottovento e si scalda per effetto della compressione adiabatica (secondo il gradiente adiabatico secco, di circa 1 °C ogni 100 m in discesa), diventando calda e secca e favorendo giornate soleggiate.
In Italia gli effetti più evidenti si verificano spesso lungo la catena alpina e quella appenninica a seconda di quale versante si trova sottovento.