E’ ormai evidente anno dopo il nostro pianeta si sta scaldando.
Il 2018, l’abbiamo già visto in Italia, con i dati del CNR-ISAC, è risultato come l’anno più caldo di sempre. A livello globale è stato invece il 4° anno più caldo da quando si effettuano le rilevazioni, ovvero dal 1880.
(+ 0.79°C a livello globale)
Considerati nel loro insieme, gli ultimi 5 anni sono stati in assoluto i più caldi dell’era odierna.
Classifica dei cinque anni più caldi mai registrati:
- 2016
- 2015
- 2017
- 2018
- 2014
Il grafico seguente ci rende bene l’idea di quello che è il trend a livello termico su scala globale.
Dal 1880, la temperatura globale annuale della terra e degli oceani è aumentata ad un tasso medio di +0,07°C per decennio
Dal 1981 il tasso medio ha subito una netta accelerazione, con un tasso medio di +0.17, più del doppio.
Non stiamo più parlando di una situazione in cui il riscaldamento globale è nel futuro. È qui. Sta succedendo ora.
Questo mutamento, come dimostrato da studi scientifici è risultato dalla della quantità sempre crescente di gas a effetto serra emessi dall’uomo che entrano nell’atmosfera.
La presenza elevata di questi gas come la CO2 permette il cosiddetto effetto serra.
Questi gas filtrano le radiazioni solari più nocive per la salute umana e ostacolano l’uscita delle radiazioni infrarosse.
I raggi solari sono in parte riflessi verso l’alto dalla crosta terreste, in parte sono assorbiti dalla Terra e riemessi verso l’alto sotto forma di raggi infrarossi (IF) ossia di calore.
Successivamente una parte dei raggi infrarossi rimbalza di nuovo verso il basso, grazie alla presenza dei gas serra in atmosfera.
In questo modo il calore del pianeta non si disperde del tutto nello spazio e la temperatura media sulla Terra è più alta.
Tuttavia, c’è da considerare che il 2018 ha visto temperature più “fresche” rispetto ad anni precedenti, ma che si possono attribuire ad alcuni fattori che hanno interferito durante l’anno.
L’evento della Niña ha terminato la sua azione ad inizio anno, questo fenomeno al contrario di El Niño, vede il raffreddamento di grossa quantità d’acqua Pacifico tropicale e di conseguenza implica una leggera influenza sulle temperature globali.
Oltre a questo fenomeno, il 2018 è un anno prossimo al minimo del minimo solare, che ha esercitato una leggerissima influenza, ovviamente non darà luogo a nessuna era glaciale (Vedi Spiegazione in merito).
Eventi significativi del 2018
Il 2018 ha visto il registrare anche alcuni record di temperatura più calda:
- 35°C a Koror, Palau il 22 marzo
- 51.3°C a Ouargla, Algeria il 5 luglio
- 40.3°C a Tianxiang, Taiwan il 10 luglio
- 41.1°C a Kumagaya, Giappone il 23 luglio
- 41.0°C a Hongcheon, Corea del Sud l’ 1 agosto
- 35.6°C a Kanton Island, Kiribati il 20 novembre
Come visibile dalla grafica nel 2018 gli eventi estremi principiali sul globo sono di caldo anomalo.
In Alaska questo anno è stato il secondo piu’ caldo di sempre dietro al 2016. In Argentina il 9° piu’ caldo dal 1961.
Nella nostra europa l’anno piu’ caldo di sempre con record di caldo battutti soprattutto in Francia, Germania, Svizzera. Annata ricca di siccità e incendi oltralpe.
In Algeria il 5 Luglio si è raggiunta la temperature piu’ alta di sempre per la nazione con 51.3°C.
Continuando verso est in Asia (Iraq, Emirati Arabi Pakistan, Uzbekistan hanno fatto i record per il marzo piu’ caldo di semore con valori fin 45.5°C). Infine caldo record anche in Nuova Zelanda ed Australia dove in quest’ultimo è stato l’anno piu’ caldo dal 1910.
Pensate che in Estate le temperature hanno sfiorato per piu’ giorni i 50°C.
Molto attiva anche la stagione degli uragani in atlantico con 15 tempeste di cui 8 Uragani. Tra questi Micheal e Florence.
Il primo ha toccato venti fin 250km/h, l’uragano piu’ forte che ha mai colpito la florida e il 3° piu’ forte ad aver mai toccato terra negli USA.
Florence venti fin 220km/h ha fatto record di piogge e ha causato danni significanti in Carolina.
Non da meno la stagione dei tifoni ben 13 con 29 tempeste. Tra questi il tifone Yutu con venti massimi fin 285km/h il piu’ forte che abbia mai interessato le Isole Mariana.
Continua il trend negativo del Polo Nord e Sud. L’Artico infatti ha avuto la sua seconda minor estensione nel suo periodo di massima crescita mentre la sesta piu’ piccola nella suo periodo di riduzione.
Per l’Antartico invece la 4°minor estensione di sempre nel periodo di massima espansione mentre la seconda minor estensione di sempre durante lo scioglimento.
Fonte dati e immagini NOAA, NASA, Met Office, CNR-ISAC,