Il 2022 è stato un anno molto caldo a livello Europeo, risultando tra i più caldi di sempre per il nostro paese l’Italia, così come in altri stati europei come: Spagna, Francia, Regno Unito.
Il 2022 ha raggiunto diversi estremi climatici, sia per le temperature record raggiunte in varie zone del pianeta, sia per le concentrazioni dei noti gas serra tra cui la Co2.
A livello globale questo anno è risultato essere il quinto più caldo, con un +0.3°C di anomalia considerando la serie storica di riferimento (1991-2020), mentre si raggiungono i +1,2°C di anomalia se si considera il periodo precedente dal 1850 al 1900.
Nel 2022 l’estate più calda d’Europa
Tornado a vedere la situazione su scala europea, notiamo come il nostro continente nell’anno 2022 abbia vissuto l’estate più calda d’Europa.
L‘estate 2022 ha battuto la precedente del 2021, grazie a diverse ondate di caldo intenso, che si sono prorogate per diversi giorni.
Anche la stagione successiva, quella autunnale non è stata da meno a livello europeo, che è risultata essere al terzo posto. Solo la primavera si è salvata, risultando leggermente di poco inferiore alla media.
Record raggiunti:
- Giugno 2022 più caldo di sempre +1.6°C sopra media
- Ottobre 2022 più caldo di sempre +2°C sopra media
Oltre al caldo, il problema vissuto da diversi paesi europei tra cui il nostro, è stata la mancanza di precipitazioni, che hanno portato varie zone sotto una grave fase siccitosa.
Questo ha avuto conseguenze sull’agricoltura, sul trasporto fluviale e sulla gestione dell’energia. Condizioni estremamente secche hanno anche portato ad un aumento del pericolo di incendio.
“Il 2022 è stato un altro anno di estremi climatici in Europa e nel mondo. Questi eventi evidenziano che stiamo già sperimentando le devastanti conseguenze del nostro riscaldamento mondiale. Gli ultimi Climate Highlights del 2022 di C3S forniscono una chiara evidenza che per evitare le peggiori conseguenze sarà necessario che la società sia ridurre urgentemente le emissioni di carbonio e adattarsi rapidamente ai cambiamenti climatici”
Samantha Burgess, vicedirettore di C3S.
Fonte dati di riferimento Copernicus, NASA