I dati elaborati dal centro ISAC/CNR, confermano quanto si prospettava, l’inverno meteorologico 2018/2019 è stato piuttosto siccitoso con poche precipitazioni, in particolare su gran parte dei settori del Nord Italia.
A livello termico la stagione invernale ha fatto registrare una anomalia termica positiva +0.3°C a livello nazionale Di per se il valore è poco rilevante, ma scendendo nel dettaglio possiamo evincere come: il Centro-Sud ha visto anche a seguito degli effetti dello stratwarming, diverse ondate di masse d’aria artica, chiudendo una stagione invernale piuttosto fredda con una anomalia negativa rispetto alla media. Il Nord Italia invece ha visto un inverno più caldo rispetto alla media.
Tornando ad analizzare le precipitazioni, questo inverno, ha fatto registrare un deficit pluviometrico a livello nazionale, pari a circa il -30%, con i settori del Nord-Ovest che sono risultati più penalizzati, in quanto durante la stagione invernale, sono stati protetti dall’alta pressione e dalla catena Alpina, inibendo le precipitazioni. Su questi settori il deficit pluviometrico raggiunge punte fin del -50%.
Fiumi, Laghi e Invasi in Secca
Un problema non da poco, e lo vediamo dai corsi d’acqua che hanno raggiunto valori idrometrici tipici del periodo estivo. Il dato più eclatante viene dal Po che segna un livello idrometrico di -6.80m (Dato rilevato dall’Idrometro di Cremona).
Ma anche i grandi laghi del Nord Italia non se la passano meglio, i dati delle percentuali di riempimento vedono:
- Lago di Como 11%
- Lago Maggiore 33%
- Lago d’Iseo 16%
La Situazione, non sembra essere a una svolta
Il trend attuale non è positivo, non ci mostra la possibilità di perturbazioni intense in arrivo sulle nostre regioni settentrionali, ma vede piuttosto, la possibilità di un nuovo e robusto campo alto pressorio che interesserà gran parte dell’Europa Centrale.