L’utilizzo del radar in campo meteorologico è estremamente importante e, conoscendo alcune nozioni base, possono essere numerosi i benefici anche per l’utente comune e per chi non è esperto del settore.
Le rilevazioni effettuate col radar meteorologico possono essere svariate, noi ci concentreremo sulla misura dell’intensità delle precipitazioni, la “riflettività”.
Il radar effettua infatti una misurazione dell’intensità delle precipitazioni (siano esse pioggia, neve o grandine) che viene rappresentata su una mappa con l’utilizzo dei colori, in genere azzurro per piogge deboli, verde, giallo, rosso e viola via via che aumenta di intensità (tutto questo si trova facilmente sulla legenda del radar).
La maggior parte dei radar ha sottoprodotti che mostrano se la precipitazione è sotto forma di pioggia o grandine o addirittura una stima della dimensione della grandine, in ogni caso quando il radar mostra un colore a fondoscala le probabilità di grandine sono elevate.
I radar principalmente utilizzati si possono trovare sui siti delle Arpa/protezioni civili regionali. In genere nel nord Italia quasi ogni regione ha un proprio radar, mentre per il centro e il sud si può utilizzare il radar nazionale sul sito della protezione civile, che quest’anno si è aggiornato con una buona risoluzione e un ritardo di 10 minuti.
Risoluzione e ritardo sono due concetti molto importanti: il primo indica la capacità di rilevare la grandezza fisica in esame (intensità della pioggia) in piccole variazioni spaziali.
Ad esempio, un radar con una ottima risoluzione potrà rilevare differenze nell’intensità della pioggia ogni 50/100m, radar meno risoluti hanno “quadratini” più grandi.
Un’altra cosa importante è che la risoluzione del radar diminuisce con l’aumentare della distanza dal radar; banalmente se un temporale è vicino al radar sarà rilevato molto dettagliatamente, se è lontano meno.
Il ritardo è il ritardo che ha l’immagine radar rispetto alla situazione reale, ovvero l’immagine radar mostra la situazione meteorologica di 5/10/15 minuti fa.
Un buon radar non dovrebbe avere un ritardo maggiore ai 10 minuti, alcuni radar, hanno ritardi di 3 minuti.
In genere le immagini radar vengono fornite in sequenze con un’immagine ogni 5/10 minuti, in questo modo si può visualizzare la direzione del temporale, la nascita di nuove celle, se si sta intensificando o no, quali zone verranno colpite, etc…
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L’argomento è molto vasto, grazie al radar si possono ottenere numerose altre informazioni: capire le aree in cui vi è inflow o outflow, se il temporale è una supercella, se c’è possibilità di tornado o di downburst violento; inoltre è essenziale per riuscire a posizionarsi bene quando si vuole fotografare un temporale.
Per domande (quali radar utilizzare, etc) chiedete pure nei commenti.