I fulmini sono senza ombra di dubbio il fenomeno più pericoloso prodotto da un temporale. Questo perchè, quasi mai, sono preceduti da un chiaro segnale premonitore.
Se ne deduce quindi che il fotografare fulmini, fatto senza cognizione di causa, può essere molto pericoloso.
In ogni caso, anche quando si ha una certa esperienza questa non è MAI un’attività a rischio zero. I fulmini possono essere suddivisi in:
- fulmini nube-suolo
- fulmini nube-nube
- fulmini nube aria.
I fulmini nube-suolo sono a loro volta suddivisi in:
nube-suolo negativi ovvero dalla base caricata negativamente del temporale al suolo caricato positivamente
nube-suolo positivi, tra la sommità positiva del cumulonembo e una zona di terreno caricato negativamente, distante dalla base del temporale. Questi, sebbene meno frequenti, sono molto pericolosi poichè possono scaricarsi a decine di km dal temporale.
Riuscire a fotografare I fulmini prevede l’utilizzo di una reflex o di una macchina fotografica che abbia la possibilità di impostare settaggi manuali e di un cavalletto.
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Il modo più facile per fotografarli è con cielo abbastanza o completamente buio, questo consente infatti di impostare lunghi tempi di scatto entro I quali è più probabile che avvenga la saetta.
Gli iso vanno tenuti il più bassi possibile poichè in notturna è molto più facile che la foto venga granulosa a causa di iso troppo elevati.
Il diaframma deve variare in base a quanta luminosità ci serve. Generalmente diaframmi troppo chiusi, possono far sì che si riesca a scattare con tempi di scatto accettabili, anche in condizioni non proprio buie, sebbene questo peggiori leggermente la qualità della foto e renda più evidenti eventuale polvere sulla lente o sul sensore.
Mi piace suddividere le fotografie ai fulmini in due grandi categorie. Le foto in cui il risultato che si vuole ottenere è il fulmine e basta; in questo caso (in genere da prediligere quando non ci sono particolari strutture, si è vicini alla base o si vedono solo le precipitazioni) si può aumentare il tempo di scatto anche fino a 30 secondi -facendo attenzione a non bruciare la foto.
Il risultato sarà una base/area delle precipitazioni/parete del temporale,leggermente sfumato e uno o più fulmini ben delineati. L’altra tipologia di foto consiste invece nel ritrarre una particolare struttura del temporale (shelf cloud avanante, updraft illuminato dai fulmini).
In questo caso la sfumatura derivata dal movimento del temporale sarà sgradevole. Saranno quindi da prediligere tempi brevi 2/8 secondi, diaframma aperto e iso anche leggermente più alti del dovuto, per una luminosità maggiore.
Esistono diverse reti che si occupano di rilevare in tempo reale I fulmini, la più utilizzata è sicuramente quella che potete consultare al seguente link → vedi qui