La prima parte dell’Inverno 2020/2021 verrà ricordata senz’altro per le nevicate davvero eccezionali tra le Alpi ma soprattutto sull’Appennino Tosco-Emiliano con cumulati che non si raggiungevano da quasi 40anni.
Il motivo è dovuto dall’imperversare di numerose perturbazioni atlantiche, grazie ad un anticiclone delle Azzorre abbastanza assente. Solo intorno al 9 Gennaio 2021 c’è stata una temporanea pausa dovuta a correnti più secche continentali.
Con queste configurazioni le precipitazioni sono state ben al di sopra della media sui settori tirrenici e parte del Nord.
Tanta acqua che si è tradotta in ingenti nevicate sui monti vista l’aria non particolarmente fredda. Nevicate abbondanti al di sopra dei 1000m. Per la pianura solo durante il 28 dicembre si sono registrati accumuli di rilievo ma sempre su parte dei settori padani e delle vallate del trentino.
I record di Neve sull’Appennino Toscano
Partiamo con la Toscana dall‘Abetone(PT) 1300m dove a dicembre 2020 è stato il più nevoso dal 1969 con ben 258cm di neve (fonte dati meteo Consorzio Lamma). Per quanto riguarda il mese di gennaio a metà mese sono caduti altri 173cm di neve già piazzandosi come al 6° posto per maggior neve negli ultimi 50anni.
Il grosso della neve è cominciato a cadere intorno al periodo natalizio e in soli 20 giorno sono scesi oltre 3 metri di dama bianca. Il dato dal 1° Dicembre parla di più di 4metri , oltre 1 metro rispetto a quanta ne dovrebbe arrivare nel periodo invernale secondo la media del 1969-2020.
Andando in quota sopra i 1700-1800m si è stimato uno spessore fin 300-400centrimetri.
Spostandoci in lucchesia, siamo arrivati ai 250cm al Casone di Profecchia in alta Garfagnana mentre sui rilievi della Lunigiana non si vedeva così tanto manto bianco da 40anni (al Passo dei due Santi la neve oscilla tra i 200 e i 250 cm).
Sul Monte Amiata si sono alternati anche momenti di pioggia e lo spessore al 13 gennaio si assestava attorno 130cm per ritrovare simili numeri bisogna ritornare alla stagione 2008-2009 e 2005-2006.
Andando Alpi Apuane sui settori nord-orientali hanno registrato accumuli importanti. Nella zona di Orto di Donna (1070 m) si stima una caduta di circa 200 cm di neve tra dicembre e gennaio, di cui al suolo ne è rimasta circa un metro. Oltre tale quota, ed in particolare al di sopra dei 1400-1500 metri, il manto raggiunge e localmente supera i 2 metri.
Sulla parte orientale dell’Appennino (Tosco-Romagnolo e Massiccio del Pratomagno), la quantità di neve ha raggiunto tra i 1400 e i 1600 metri di altitudine, da un minimo di 150 ad un massimo di 200 cm, ultimo precedente in questo periodo nel 2010.
È quindi bene precisare che l’eccezione nivometrica ha riguardato le fasce altitudinali medio-alte.
I record di Neve sull’Appennino Emiliano
Andiamo quindi in Emilia Romagna ove la maggior quantità di neve è caduta sui settori occidentali. Dai dati di Centro Meteo Emilia Romagna spicca il record di 664cm caduti al Rifugio Segheria(RE) tra novembre e gennaio sommando tutte le nevicate. Al 15 gennaio lo spessore al suolo è arrivato a 250cm.
Una prima parte invernale che verrà ben ricordata anche qui, siamo infatti su valori di ritorno decennali.
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