Nuovo report dell’IPCC “Cambiamenti climatici sempre più rapidi e diffusi”

Nuovo report dell’IPCC “Cambiamenti climatici sempre più rapidi e diffusi”

E’ uscito oggi l’ultimo rapporto dell’Intergorvernmental Panel on Climate Change(IPCC) cioè Il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite (WMO e UNEP),

Lo stravolgimento del clima è ormai senza precedenti da almeno migliaia di anni ed alcuni di questi sono già in moto come il continuo innalzamento del mare (anche irreversibile). L’uomo ne è autore e sta mettendo a rischio l’equilibrio del pianeta in cui vive.

Le emissioni di gas serra antropiche hanno portato la concentrazione di CO2 a essere la più alta almeno degli ultimi 2 milioni di anni. Questo ha portato la temperatura ad aumentare, negli ultimi 50 anni, a un ritmo mai visto almeno negli ultimi 2000 anni.

Tuttavia una riduzione importante e duratura arginerebbero la situazione. Mentre i benefici per la qualità dell’aria potrebbero arrivare rapidamente, per far stabilizzare le temperature almeno 20-30 anni. 

La Terra si sta scaldando più velocemente!

L’emissione di gas serra per le attività umane sono responsabili di 1.1°C di riscaldamento dal 1850-1990.

Entro i prossimi 20 anni la temperature globale raggiunerà o supererà 1.5°C di anomalia fissata con gli accordi di Parigi.

Questa valutazione si basa su un set di dati osservativi migliorati per valutarne il percorso storico nonchè i progressi della comprensione scientifica di questo tema. Tutto ciò per capire verso quale futuro siamo diretti e come prepararci.

In mappa con la riga nera le temperature misurate dal 1850 a oggi, in arancione i valori che ci saremmo aspettati tenendo conto del contributo umano e mentre in verde quelle senza l’uomo (es. Sole, eruzioni vulcanice ecc.)

Ogni parte del mondo ha già il suo cambiamento

Il riscaldamento globale sta già influenzando ogni parte della Terra in diversi modi. Con 1.5°C di anomalia ci saranno ondate di caldo crescenti, più lunghe mentre fasi fredde più brevi.

Con 2°C le fasi di calore potrebbero toccare ancora più spesso il livello di tolleranza critica per l’agricoltura e la saluta. Anche questo limite sembra di facile superamento.

Quello che si sta modificando non si ferma alle temperature, ma anche piogge estreme alla siccità, i venti , la neve , il ghiaccio, agli oceani , alle zone costiere, alle foreste ecc

Per esempio:

  • Il cambiamento climatico sta intensificando il ciclo dell’acqua. Ciò comporta precipitazioni più intense e relative inondazioni, nonché siccità più intense in molte regioni.
  • Il cambiamento climatico sta influenzando i modelli di pioggia. Ad alte latitudini, è probabile che le precipitazioni aumentino, mentre si prevede che diminuiscano su gran parte delle zone subtropicali. Si prevedono cambiamenti nelle precipitazioni monsoniche.
  • Le aree costiere vedranno un continuo innalzamento del livello del mare per tutto il 21° secolo, contribuendo a inondazioni più frequenti e gravi nelle aree basse e all’erosione costiera. Eventi estremi del livello del mare che in precedenza si verificavano una volta ogni 100 anni potrebbero verificarsi ogni anno entro la fine di questo secolo.
  • Un ulteriore riscaldamento amplificherà lo scongelamento del permafrost e la perdita della copertura nevosa stagionale, lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte glaciali e la perdita del ghiaccio marino artico estivo.
  • I cambiamenti nell’oceano, compreso il riscaldamento, le ondate di calore marine più frequenti, l’acidificazione degli oceani e la riduzione dei livelli di ossigeno sono stati chiaramente collegati all’influenza umana. Questi cambiamenti influenzano sia gli ecosistemi oceanici che le persone che fanno affidamento su di essi e continueranno almeno per il resto di questo secolo.
  • Per le città, alcuni aspetti del cambiamento climatico possono essere amplificati, tra cui il caldo (dato che le aree urbane sono generalmente più calde dell’ambiente circostante), le inondazioni dovute a forti precipitazioni e l’innalzamento del livello del mare nelle città costiere.

Per la prima volta questo sesto rapporto include un focus con informazioni utili per valutare ed informare sul rischio, l’adattamento e altri processi decisionali.

Tutte queste informazioni possono essere esplorate nel nuovo Atlante interattivo.

Per concludere diciamo siamo ormai al giro di boa per agire in tempo e precenderci finalmente cura del pianeta che ci ospita, prima che il conto diventi sempre più salato o insostenibile. Servono azioni e non più parole…

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