Nuova bocca effusiva sull’Etna

Frattura in valle del bove
Frattura in valle del bove - Foto di Francesco Tomarchio

Una nuova bocca effusiva si è venuta ad aprire Lunedì 13 Dicembre 2021 sul fianco occidentale dell’Etna.

Il tutto è avvenuto alle 18.06, quando una singola bocca effusiva, ovvero senza attività esplosiva si è verificata nella Valle del Bove, nella zona ripida del cratere di sud-est.

La nuova bocca si trova intorno ad una quota tra i 2100/220m, lontano da zone abitate, ed emette una piccola colata di lavica.

Frattura in valle del bove
Frattura in valle del bove – Foto di Francesco Tomarchio

Di seguito il comunicato n.526 dell’INGV – Osservatorio Etneo

durante il sopralluogo effettuato da personale INGV e dalle immagini del sistema di videosorveglianza, è stato osservato che la bocca effusiva segnalata nel comunicato N. 524 produce una colata scarsamente alimentata che è lunga qualche centinaio di metri. Il fronte della colata forma piccole digitazioni che hanno raggiunto la zona dei M.ti Centenari, attestandosi ad una quota stimata tra 1700-1800 m s.l.m. In corrispondenza della bocca effusiva non si osserva attività esplosiva visibile a distanza.

Dal punto di vista sismico è proseguito il graduale aumento dell’ampiezza media del tremore vulcanico. Allo stato attuale ha raggiunto l’intervallo dei valori alti. L’attività infrasonica non mostra invece variazioni significative.
Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non hanno registrato variazioni significative.

Il vulcanologo Boris Behncke dell’IBGV, in un post su Facebook ha scritto

Questa nuova eruzione è completamente tranquilla, senza attività esplosiva e senza alcuna attività sismica. Non si tratta quindi di risalita di un magma “nuovo” e ricco in gas, anzi di gas non se ne vede praticamente.

Ciò significa che questa eruzione non è né come quella del 2018 (che era stata preceduta da mesi di intensa attività sismica e forti deformazioni del suolo, e durante la quale sono avvenuti migliaia di terremoti), né come quella del 1991-1993, anch’essa preceduta da sciame sismico, e con intensa attività esplosiva alle bocche eruttive durante le prime settimane dell’eruzione.

La nuova colata di lava è poco alimentata, avendo percorso un paio di centinaia di metri nelle prime ore (in contrasto la colata del 1981 a Randazzo ha percorso nello stesso tempo circa 6 km). Un po’ fa pensare all’eruzione di settembre 2004 – marzo 2005, che era altrettanto “silenziosa”, oppure un’eruzione, poco nota, che nei primi mesi del 1968 è avvenuta in zona Serra Giannicola, durante un periodo di continua attività stromboliana ed effusiva al Cratere di Nord-Est

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