Le giornate più lunghe, il mare e le belle giornate, sono ottime ragioni per trascorrere delle piacevoli giornate all’aria aperta. Quando la
colonnina del mercurio è prossima ai 30° C e iniziamo a sudare anche se indossiamo una semplice magliettina, dovremmo trovare il giusto modo di godere dei raggi solari, senza patire le conseguenze negative di sostare per troppo tempo esposti
alla luce solare.
–Gli effetti negativi dei raggi solari
–Consigli per proteggersi dal caldo eccessivo
–Quanto bere quando le temperature salgono
–Che cosa non mangiare con il caldo
–Le cause di un’insolazione
Con l’approssimarsi dell’estate il caldo diventa sempre più insostenibile e sarebbe un peccato mettere a rischio la nostra salute, per assecondare quello che reputiamo essere il piacere di rimanere sotto i raggi del sole. Soprattutto in Sicilia, per via delle latitudini più vicine al continente africano, conoscere come proteggersi dal caldo può essere decisamente utile, nonsoltanto nel caso di persone anziane o di bambini.
Il lato scuro del sole
Se tra i pro di rimanere svariate ore al giorno sotto al solleone possiamo citare senza dubbio l’agognata tintarella, non possiamo dimenticarci che esistono anche i contro di avere questo rapporto alquanto “esclusivo” con la stella più splendente dell’universo. Quando pensiamo al perielio e alle zone in cui l’azione solare risulta essere più forte, a seconda della stagionalità, dovremmo pensare anche a quanto male possano provocare all’uomo, se questi non è capace di proteggersi adeguatamente. I circa 150 milioni di chilometri che separano all’incirca il Sole dal pianeta in cui viviamo diventano realmente un’inerzia in determinati periodi dell’anno, ovvero quando la stella nata è più prossima alla Terra. Non c’è da stupirsi troppo se sentiamo parlare quindi di disidratazione acuta o di cancro della pelle! Impariamo piuttosto che cosa fare quando il fresco appare uno sbiadito ricordo e il sudore resta l’unica risposta plausibile che il nostro corpo riesce a dare ad un’afa straziante.
Lo sanno bene gli abitanti di Catenanuova (provincia di Enna), divenuti famosi in tutta Europa, per vivere in un paesino che ha raggiunto per più anni di seguito delle temperature record, sconosciute anche per la “caliente Andalusia”. Tra gli aspetti maggiormente sottovalutati, connessi con i picchi di caldo, vi è un incremento delle intossicazioni alimentari, a causa di un facile depauperamento dei prodotti da mangiare. Creare un’educazione al sole dovrebbe essere una priorità per tutte le regioni del sud Italia, particolarmente soggette a temperature che toccano i 40° C.
Alcuni suggerimenti per attenuare i danni derivanti dal troppo caldo
Esistono alcune norme comportamentali che possono aiutare a proteggersi dai raggi UV e prevenire condizioni pericolose per il nostro organismo. Alcune regole hanno a che fare semplicemente con il buon senso più che con delle leggi fisiche o i coefficienti di riscaldamento di una superficie, ma andranno ugualmente ricordate per offrire un vademecum da seguire quando il clima si fa torrido e il sole una palla incandescente che grava sulle nostre teste.
Acqua
Bere il giusto quantitativo di liquidi ogni giorno non equivale soltanto a dissetarsi, ma può apportare dei benefici a tutto il funzionamento cellulare. Quando manteniamo idratato il corpo, significa riuscire a garantire una migliore lubrificazione delle articolazioni ed aiutare il nostro sistema immunitario ad essere efficiente e ad una giusta temperatura interna. Bere sempre, anche quando crediamo di aver già bevuto litri a sufficienza. Non rifiutiamo mai una bibita, se analcolica.
Non pensiamo che assumere liquidi voglia significare soltanto bere acqua. Anche altri alimenti, come gli infusi, succhi di frutta, yogurt liquidi e altre bevande, potranno migliorare il nostro apporto diario di sostanze liquide.
Anche se non esiste il quantitativo perfetto di acqua da bere ogni giorno, possiamo avvalerci di una formula semplice per capire se abbiamo bevuto abbastanza nel giorno. Si può calcolare 32 millilitri d’acqua per ogni chilogrammo di peso corporeo. Qualora ci trovassimo nel pieno periodo caldo dovremmo prendere in considerazione dei valori più alti, più vicini ai 40 ml per dì.
Cibo
Attenzione alla decomposizione di alcuni alimenti sotto l’azione del sole, come nel caso di carne, latte, ma anche pesce. Si consiglia anche di lavare accuratamente la verdura cruda, prima di iniziare a sospettare di essere vittime di un’intossicazione da cibo avariato.
Si consiglia di pulire con del cloro le superfici della cucina che hanno avuto un contatto con uova o carne cruda, onde scongiurare le possibilità di proliferazione batterica.
Evitare tutti quegli alimenti “fatti in casa” che potrebbero tanto far venire l’acquolina in bocca, quanto subire un facile deterioramento. Si allude ad una serie di salse a base di peperoncino, pesto o maionese, generalmente vendute nei banconi delle salumerie, presenti nei supermercati, esposte in piatti da cucina, senza alcuna garanzia sulle modalità di conservazione adoperate.
Onde scongiurare rischi di salmonellosi, sarebbe meglio conservare le uova sempre in frigo e ad una temperature inferiore ai 6°C.
Per quanto riguarda il pesce invece, il consiglio resta quello di mangiarlo solo se sicuri che sia fresco ed evitare quello decongelato.
Insolazione
Anche l’esposizione ai raggi ultravioletti può causare problemi nel medio o lungo periodo. Le zone più esposte a questi rischi sono gli occhi e la pelle, soprattutto quando si parla di scottature solari. Abbassare il livello di guardia prolungando le “sedute in spiaggia” senza la protezione di un ombrellone anti UV potrebbe rivelarsi fatale per la cute e generare cataratte o tumori della pelle. Nei mesi di Luglio e Agosto non si dovrebbe mai esporre il corpo ai raggi del sole, tra le 12.00 e le 16.30 PM. Sarebbe meglio rinunciare ad una nuotatina a mare o ad una partita a racchettoni in spiaggia, e rimanere al fresco in casa, sotto l’azione benefica di condizionatori anti caldo.
Anche se l’aria condizionata non sarà naturale come la brezza marina risulterà però più benevola nei confronti dell’organismo, permettendo una regolazione del nostro confort termico, in funzione delle nostre necessità.
Se per lavoro si è costretti a restare al sole negli orari più pericolosi, dal punto di vista delle radiazioni solari, meglio proteggersi con cappelli, magliette a maniche lunghe e pantaloni in poliestere, che risulterà più adeguato allo scopo, rispetto al cotone. Utilizzare una crema solare con una protezione non inferiore alla 30, che andrà applicata su tutto il corpo, anche se indosseremo dei vestiti. Altra accortezza che si rivelerà importante, in termini di efficacia contro i raggi UV, sarà quella di utilizzare la crema da sole almeno 30 minuti prima.