La Toscana è stata nuovamente colpita da un’alluvione eccezionale, la sesta in soli 18 mesi. Il 14 marzo 2025, precipitazioni intense e persistenti hanno interessato principalmente le province di Firenze, Pisa, Prato e Livorno. In alcuni casi, gli accumuli di pioggia hanno superato i valori registrati durante la storica alluvione del 1966.
Le Previsioni e lo Sviluppo dell’Evento
Già dalla sera del 13 marzo, le ultime emissioni modellistiche ad alta risoluzione evidenziavano la possibilità di piogge abbondanti e persistenti, con il rischio di criticità idrogeologiche e idrauliche.

Uno degli elementi chiave dell’evento è stata la convergenza tra venti di Scirocco e Libeccio nei bassi strati, in particolare nella zona del livornese. Questo meccanismo ha favorito la formazione di un sistema temporalesco quasi stazionario lungo l’asse Livorno-Firenze.

Le previsioni sono state confermate dall’osservazione diretta (nowcasting), che ha mostrato una concentrazione significativa delle precipitazioni proprio su questi settori. Il territorio, già saturo dopo un bimestre particolarmente piovoso, non è stato in grado di assorbire ulteriori quantità d’acqua, causando diffuse criticità.
Un Confronto con l’Alluvione del 2 Novembre 2023
L’evento del 14 marzo 2025 presenta molte similitudini con quello del 2 novembre 2023, in particolare per la presenza di una struttura temporalesca persistente. Tuttavia, a marzo 2025 le temperature del mare erano inferiori alla media, a differenza di novembre 2023, suggerendo che altri fattori atmosferici abbiano giocato un ruolo determinante nell’intensità delle precipitazioni.
I Fattori Meteorologici alla Base dell’Alluvione
L’analisi dei dati ha evidenziato diversi elementi che hanno contribuito all’evento:
- Configurazione Barica Favorabile
Una depressione sull’Italia settentrionale ha creato un forte gradiente di pressione, alimentando venti umidi e instabili.


- Convergenza nei Bassi Strati
L’interazione tra Scirocco e Libeccio ha generato una fascia di precipitazioni persistenti, che hanno insistito sulle stesse aree per diverse ore. - Saturazione del Suolo
Le piogge abbondanti di gennaio e febbraio 2025 avevano già portato il terreno a un livello di saturazione critico. In queste condizioni, anche precipitazioni moderate possono causare esondazioni e allagamenti. - Instabilità Atmosferica e Forzanti Dinamiche
Nonostante la temperatura del mare più bassa, un forte gradiente termico verticale ha favorito la formazione di temporali autorigeneranti. - Effetto Orografico
Le aree collinari e montuose hanno amplificato le precipitazioni a causa del sollevamento forzato delle masse d’aria umida.
Dati Pluviometrici Significativi
Ecco alcuni dei valori di pioggia registrati tra il 12 e il 14 marzo 2025:
- Firenze Peretola: 105 mm in un solo giorno (14 marzo), 163 mm totali in tre giorni.
- Borgo San Lorenzo (FI): 142 mm in 24 ore, 213 mm in tre giorni.
- Vaglia (FI): 252 mm in 72 ore, pari alle precipitazioni attese per un’intera primavera.
- Valle Benedetta (LI): 142 mm in un solo giorno, di cui 120 mm concentrati in sole quattro ore.
- San Miniato (PI): 110 mm il 14 marzo, un valore quasi identico ai 113 mm del 3 novembre 1966.
- Cascina (PI): 63.4mm il 14 marzo, 94mm in tre giorni, superiore già alla media tipica di Marzo di oltre 50mm
- Stazione di Montale (PT): 180,4mm in tre giorni. Superata la media tipica mensile di oltre 100mm
Tra il 1° gennaio e il 15 marzo 2025, il totale delle precipitazioni ha raggiunto livelli record:
- Firenze Peretola: 411 mm, il valore più alto dal 1955.
- Prato: 464 mm, secondo solo al 2014.
- Pistoia: 634 mm.
- Cascina (PI): 401,2 mm.
- Stazione di Montale (PT): 531,0 mm.
Questi dati confermano come il territorio fosse già in condizioni di fragilità prima dell’evento, aumentando il rischio di alluvioni.
Un Clima Sempre Più Estremo
Oltre all’eccezionale quantità di pioggia, un altro aspetto preoccupante è la crescente frequenza di questi eventi, specialmente nei mesi freddi. L’atmosfera più calda trattiene maggiori quantità di vapore acqueo, favorendo precipitazioni sempre più intense.
Questo scenario impone una riflessione sulla gestione del rischio idrogeologico. È fondamentale investire in infrastrutture resilienti, migliorare la gestione del territorio e adottare strategie di adattamento per affrontare fenomeni meteorologici sempre più estremi.