Nel primo mattino di Mercoledì 9 Novembre 2022, una serie di intense scosse di terremoto ha interessato la costa marchigiana, (Vedi Evento) con alcuni danni agli edifici ma fortunatamente nessun ferito. Le scosse più forti hanno raggiunto Mw di 5,5 e 5,2.
E’ importante ribadire come la costa adriatica sia soggetta a terremoti anche intensi con meccanismi compressivi, a causa del lento sollevamento dell’Adriatico settentrionale, che nel futuro geologico causerà la completa scomparsa di questo mare.
Il meccanismo focale proposto nel sito di INGV conferma ampiamente la compressione avvenuta, con lo spostamento indotto quindi da una faglia inversa, rappresentata in basso con un semplice schema.
A dispetto delle generali credenze popolari, come testimonia anche la storia sismica della zona, quest’ultima è appunto molto sismica. Il terremoto non è quindi assolutamente da attribuire né al caldo anomalo del mese trascorso, per il quale si propone un nostro vecchio ma sempre attuale articolo (Vedi), né alle trivellazioni presenti nel mare Adriatico.
I terremoti compressivi sono una consuetudine di molte pianure e coste italiane, e fra gli esempi principali troviamo il terremoto del Friuli del 1976 e il terremoto in Emilia del 2012.
Al contrario, le faglie normali o distensive sono generale consuetudine dei rilievi, in cui spesso abbiamo un lento collasso geologico retrostante alle linee di compressione. Fra le aree distensive più importanti troviamo di fatto, come esempio, l’Umbria e l’Abruzzo.
In conclusione, il terremoto avvenuto quest’oggi rientra nella naturale sismicità del nostro paese. Non sono ovviamente da escludere ulteriori scosse di moderata intensità fino al raggiungimento dell’equilibrio elastico dell’area interessata.