Stanno circolando in rete articoli in merito alla presenza del Calabrone Gigante Killer negli USA, che stando a vari siti sarebbe pericoloso per l’Uomo e presente persino sul suolo italiano.
Ma cosa c’è di vero in tutto ciò? Facciamo chiarezza, prima di tutto il nome “Calabrone Gigante Killer” è un nome giornalistico, il vero nome scientifico è Vespa mandarinia.
Questo Calabrone lo si può trovare comunemente nelle aree montane del Giappone ma anche in Corea, Cina, Taiwan, Indocina, Nepal, India e Sri Lanka.
L’insetto è molto grande per la specie, il suo corpo è lungo circa 50 mm, con un’apertura alare di circa 76 mm. Le regine possono raggiungere una lunghezza di 55 mm.
Il pungiglione della vespa mandarinia è lungo circa 6 mm e può iniettare un veleno che contiene, come quello delle api e delle vespe, un peptide citolitico.
Nell’uomo, tralasciando l’aspetto doloroso, una singola puntura di questo insetto non lede alla vita. Studi scientifici dimostrano infatti, che pazienti che hanno subito dalle 30 alle 50 punture sono guariti, anche se hanno dovuto ricorrere a cure mediche (Vedi). Ovviamente ci possono essere condizioni tali della persona che anche con una singola puntura possa rischiare la vita, come per altri tipi di insetti.
Ma perché attaccano l’uomo? In realtà tutti i calabroni attaccano se si sentono sotto minaccia, il loro pungiglione, a differenza delle api, non lo perdono e possono fare attacchi ripetuti.
L’aggressione non è fatta a caso, ma è un atto di difesa qualora percepisca una minaccia diretta al vespaio.
Calabrone Gigante Killer in Apicoltura
Per quanto riguarda gli effetti nell’apicoltura, questo calabrone, essendo un predatore, come molti imenotteri, ha un forte bisogno di proteine.
Si ciba principalmente di altri insetti in particolare delle Api, specie quelle più piccole e meno combattive.
In Giappone, le api o meglio la Apis cerana Japonica ha sviluppato un efficace meccanismo di difesa: quando una Vespa Mandarinia individua un alveare, l’intero sciame di api si getta sul calabrone gigante killer formando una specie di palla in modo da privare l’insetto di ossigeno fino a strozzarlo.
In questo modo l’insetto non ha il tempo di reagire e chiamare con i suoi feromoni i rinforzi, ed il resto dell’alveare comprende che il calabrone è finito in una zona pericolosa che è meglio evitare.
Se questo insetto attaccasse le Api nostrali o comunque quelle americane, ne farebbe una strage, visto che non hanno sviluppato questa difesa.
Calabrone Gigante Killer c’è in Italia?
No, non c’è e non è vero che è stato l’Anticiclone Africano a portarlo! Quello che potresti aver visto è sicuramente la Vespa cabro, il cui addome appare diffusamente giallo con bande nere. Zampe interamente scure/marroni. Capo visto frontalmente appare giallo e dall’alto arancio. Antenne dorsalmente color arancio/marrone.
Costruisce i nidi in ambienti chiusi (cavità di alberi, camini, all’interno di muri etc.) solo raramente all’aperto. Nidi con forma rotondeggiante e apertura di ingresso ampia e posta in basso.