Lo studio condotto dal WWF insieme alla East Anglia University e alla James Cook University e pubblicato sulla rivista Climatic Change, evidenzia che entro la fine di questo secolo il Mediterraneo rischia di veder scomparire molte specie di piante e animali, se non si ridurranno le emissioni di CO2.
I ricercatori hanno esaminato la situazione del Mediterreaneo, ed è emerso che un aumento di 2°C della temperatura globale, il massimo consentito dall’accordo di Parigi sul clima, metterebbe a rischio quasi il 30% della maggior parte dei gruppi di specie analizzate.
Se invece non verranno rispettati gli accordi e le emissioni non ridotte, la temperatura potrebbe raggiungere i 4.5°C. In questo caso, sparirebbe invece metà della biodiversità.
Le specie più a rischio in sede mediterranea sono: le tartarughe marine, in primis la Caretta caretta, e i cetacei. Nel resto del mondo, a rischiare sono: l’orso polare, il leopardo delle nevi, la tigre dell’Amur e il rinoceronte di Giava.
L’invito alla decarbonizzazione
Il Wwf Italia sottolinea la necessità di politiche volte a ridurre le emissioni di CO2 per contenere il cambiamento climatico.
L’associazione ambientalista, invita il prossimo governo a realizzare strumenti regolatori e legislativi per chiudere le centrali a carbone entro il 2025, e di definire un Piano nazionale clima ed energia e la Strategia di decarbonizzazione a lungo termine.