Adesso che abbiamo imparato a riconoscere i diversi tipi di temporale e le loro caratteristiche, possiamo passare alla fase “operativa”: come cacciare questi temporali per apprezzare al meglio la loro struttura e le nubi accessorie associate?
Per quanto riguarda i sistemi temporaleschi scarsamente organizzati o stazionari, come possono essere i temporali di calore, le multicelle del tipo pulse storm o i sistemi convettivi a mesoscala, questi non offrono molti spunti dal punto di vista fotografico, in quanto in genere non presentano particolari formazioni nuvolose associate.
Possono essere però molto interessanti nelle ore serali e notturne per i fulmini (parleremo in seguito di come “catturare” i fulmini).
I tipi di temporale più interessanti da cacciare sono le squall line e, ovviamente, le supercelle.
Iniziamo qui a parlare delle squall line. Come vi ricorderete, le squall line, dette anche QLCS, sono dei sistemi temporaleschi lineari, formati da più celle unite in una linea.
1. Come riconosco al Radar una SQUALL LINE?
La squall è molto semplice da riconoscere, visto che al radar si presenta come una linea che avanza in una direzione ben precisa (in genere da Ovest verso Est), con la parte più intensa delle celle (arancio, rosso o viola) sul lato avanzante, e precipitazioni più deboli (verde o azzurro) nella parte posteriore (figura 1).
2. Qual è la posizione migliore per Osservare una SQUALL LINE?
La posizione migliore è sicuramente davanti alla parte avanzante del temporale (punto A sulla figura 1), da cui è possibile ammirare la shelf cloud, quasi sempre presente in questi sistemi convettivi (figura 2).
Da questo punto, se si vuole continuare a osservare la shelf cloud nella sua evoluzione, è importante avere opzione di strade che si dirigono nella parte opposta al temporale (quindi generalmente verso Est), in modo da rimanere sempre davanti alle celle e fuori dalle precipitazioni.
Dalla posizione B invece si può osservare la shelf cloud di taglio, che in questo caso assume la caratteristica forma a “cuneo” (figura 3).
Attenzione, perché da questa posizione, se volete portarvi davanti alla shelf cloud, dovete affrettarvi a muovervi perché oltre ad andare a Est dovrete spostarvi anche a Nord, per non rimanere sempre laterali rispetto al temporale.
Dalla posizione C poi potete osservare la whale’s mouth, cioè la parte posteriore della shelf cloud (figura 4).
Occhio perché qua i rovesci sono molto vicini, per cui se non avete una strada a veloce scorrimento che va verso Est vi conviene cercare un punto in cui ripararvi quando il temporale vi investirà.
Infine dalla posizione D, dietro la linea temporalesca, potete vedere le torri degli updraft delle celle in allontanamento (figura 5), e in qualche caso anche le mammatus sotto l’incudine sopravvento.
3. Quali sono i Rischi da Evitare?
Le squall line possono generare venti di outflow molto forti lungo il loro fronte avanzante, in caso di collasso delle celle anche superiori ai 100-150 km/h (downburst) e possono spostarsi velocemente.
Inoltre nei rovesci è possibile la presenza di grandine anche di medie dimensioni.
Per cui il consiglio è quello di mantenere sempre un margine di sicurezza di almeno 5 km dal temporale, per non essere sorpresi dai rovesci.
Non indugiare troppo quando ci si ferma per scattare delle foto è importante, a meno che non abbiate già individuato un punto in cui ripararvi se intendete farvi superare dal temporale.
Un altro motivo per non rimanere troppo vicini al fronte della squall è che quella è la zona in cui è più probabile che cadano i fulmini nube-suolo.
Se vi trovate nella zona di impatto dei fulmini, rimanete in macchina con i finestrini chiusi, è il luogo più sicuro in quanto la struttura dell’automobile fa da isolante.
In alcuni casi all’estremità meridionale di una squall line può essere presente una supercella, soprattutto quando la squall line è associata al passaggio di un fronte freddo particolarmente intenso.