I cicloni tropicali
I cicloni tropicali si originano dalla instabilità atmosferica creata dal forte surriscaldamento della superficie marina rispetto all’atmosfera sovrastante, instabilità che poi si espande su tutta la troposfera (la parte di atmosfera tra il suolo e circa 12-15 km di quota entro cui avvengono i fenomeni meteorologici) determinando intensi processi convettivi (qualcosa di simile accade, a scala spaziale molto più piccola, nella formazione dei temporali).
Questa instabilità si origina perchè l’aria calda e umida (più leggera) a contatto con il mare, si viene a trovare al di sotto dell’aria fredda e più secca (più pesante) che, invece, è presente negli strati più alti dell’atmosfera.
I movimenti verticali di rimescolamento delle masse d’aria (moti convettivi), ed il forte contenuto energetico che viene trasferito dal mare alle masse d’aria caldo-umide, originano non solo formazioni di nubi con imponente sviluppo verticale ed una forte depressione barica, ma favoriscono anche un moto rotatorio a tutto il sistema convettivo.
Questo moto rotatorio viene accelerato in senso antiorario (a nord dell’equatore), tanto più quanto maggiore è la depressione barica, a causa dalla forza deviante (o forza di Coriolis), che deriva dalla rotazione terrestre.
I cicloni tropicali sono profondamente diversi dai cicloni che noi osserviamo alle medie latitudini e che vengono definiti cicloni extratropicali.
I cicloni extratropicali, infatti, hanno origini completamente diverse e nascono a causa del contrasto tra aria calda ed aria fredda, non già in direzione verticale, ma sul piano orizzontale.
In questo caso, si forma una instabilità cosiddetta “frontale” (o baroclina nel linguaggio dei meteorologi), tra aria fredda, di origine polare o comunque settentrionale (per le nostre latitudini), ed aria calda, di origine subtropicale o, comunque, meridionale (per le nostre latitudini).
Nella zona “frontale”, all’interfaccia, cioè, tra aria fredda e calda si formano le perturbazioni meteorologiche che ben conosciamo e di cui parlano i bollettini meteorologici.
I cicloni tropicali nascono e si sviluppano nella fascia intertropicale e sub tropicale, in una zona cioè dove le correnti aeree medie sono generalmente orientali e gli uragani, quindi, viaggiano normalmente da est verso ovest.
I cicloni extratropicali, invece, nascono e si sviluppano in una fascia, quella delle medie latitudini, dove le correnti aeree medie sono generalmente occidentali e, le perturbazioni meteorologiche, quindi, viaggiano normalmente da ovest verso est.
Infine, la forza deviante e la sua variazione latitudinale, agisce in modo tale da imprimere un moto rotatorio (vorticità) molto più intenso ai cicloni tropicali rispetto a quelli extratropicali.
Un ciclone tropicale, quando sconfina dalle basse alle medie latitudini, perde la sua fonte energetica costituita dal mare, e si esaurisce rapidamente, a meno che non incontri, a più alte latitudini, una massa d’aria fredda per cui si trasforma in un ciclone extratropicale.