Clima e uragani in base alla loro potenza distruttiva
Quantunque questa analisi sia più approfondita, rispetto a quanto si può desumere dalle analisi statistiche degli uragani, classificati solo secondo le categorie di Saffir-Simpson, essa rimane pur sempre incompleta, perché pur tenendo in qualche modo conto dell’energia cinetica degli uragani in relazione alla loro durata ed alla loro evoluzione, non si tiene conto che la violenza degli uragani e le loro capacità distruttive dipendono dal contenuto energetico complessivo (energia cinetica, calore latente, ecc,) che genera la loro potenza distruttiva.
In una ricerca pubblicata su Nature nel 2005, K. Emanuel del MIT (Massachusets Institute of Technology), ha affrontato questo aspetto calcolando la potenza complessiva dissipata da un uragano che è proporzionale al cubo della velocità del vento e dipende dall’attrito (meccanico e termodinamico) delle masse d’aria che si abbattono al suolo.
L’indice che rappresenta e sintetizza questa potenza è stato denominato PDI (Potential Dissipation Intensity) e, analogamente all’indice ACE, è stato utilizzato per tutti gli uragani annuali, tenendo conto non solo della loro evoluzione temporale, ma anche delle loro dimensioni spaziali. Analogo calcolo è stato esteso anche ai tifoni del Pacifico.
I risultati ottenuti mostrano che, pur non essendo cambiata sostanzialmente la frequenza degli uragani e dei tifoni, tuttavia la loro intensità, in termini di potenza distruttiva, è aumentata a partire dalla metà degli anni 70 fin quasi a raddoppiare in questi ultimi anni.
La maggiore intensità degli uragani e dei tifoni, complessivamente considerati, è, inoltre, ben correlata con il concomitante aumento, tra il 1975 ed il 2005, della temperatura media sia dell’oceano Atlantico che dell’oceano Pacifico a latitudini subtropicali, aumento che, a sua volta, è correlato e dipende dal riscaldamento climatico globale, intervenuto nel frattempo.
Analizzando separatamente i tifoni del Pacifico e gli uragani dell’Atlantico si nota che la correlazione tra potenza dissipata e temperatura dell’oceano è migliore sull’Atlantico rispetto al Pacifico.
La conclusione è che, analizzando complessivamente tutti gli uragani che si presentano su una determinata area (Atlantico centro settentrionale e Pacifico centro settentrionale) ed in un determinato tempo (anno solare), in base alla loro potenza dissipata, risulta evidente, a partire dal 1975, una correlazione tra cambiamenti climatici (in particolare, aumento della temperatura degli oceani) e uragani (aumento della loro intensità).
[amazon_link asins=’8889014431′ template=’ProductCarousel’ store=’retmetama-21′ marketplace=’IT’ link_id=’d1f8ab83-b92a-11e8-a545-db7c910287ee’]