Nel periodo invernale, è comune sentire parlare dell’Inversione Termica, ma di cosa si tratta?
Prima di approfondire il concetto di Inversione Termica, è fondamentale comprendere il contesto normale dell’atmosfera. In condizioni standard, la temperatura dell’aria diminuisce all’aumentare dell’altitudine, seguendo un gradiente termico verticale di circa -6,5°C ogni 1.000 metri (cioè il tasso di diminuzione della temperatura in relazione all’altitudine).
Questo fenomeno si verifica perché la radiazione solare riscalda principalmente la superficie terrestre anziché direttamente l’atmosfera. Di conseguenza, attraverso il processo di convezione, l’aria nei bassi strati dell’atmosfera viene riscaldata.
L’aria calda, più leggera mentre si sposta verso l’alto, si trova a una minore pressione e si espande adiabaticamente, causando il suo raffreddamento (gradiente termico negativo). Un esempio chiarificatore di questo processo è illustrato nell’immagine seguente.
Ora che abbiamo chiarito come si comporta l’aria calda in condizioni normali, possiamo esplorare più a fondo cosa accade durante l’Inversione Termica.
In questo fenomeno, le condizioni che abbiamo appena descritto si ribaltano completamente. Il gradiente termico, anziché essere negativo, diventa positivo. In altre parole, salendo in quota, l’aria non si raffredda come di consueto, ma tende a diventare più calda.
L’Inversione Termica si manifesta spesso durante la stagione fredda e in condizioni anticicloniche. Ciò accade perché, durante l’inverno, la radiazione solare incontra difficoltà nel riscaldare il suolo, sia a causa delle brevi ore di luce solare, sia a causa della presenza di neve.
La neve, infatti, ha un elevato effetto albedo, riflettendo circa il 90% della luce solare. Di conseguenza, lo strato d’aria immediatamente sopra la zona coperta dalla neve si raffredda molto rapidamente, molto più velocemente rispetto allo strato d’aria ad altitudini superiori. Questa differenza di temperatura crea un’Inversione Termica, portando a temperature più basse nelle zone pianeggianti rispetto alle aree montane.
Generalmente, per dissipare l’Inversione Termica, è sufficiente l’insolazione diurna, che, riscaldando nuovamente la superficie, ripristina il normale gradiente termico negativo.
Tuttavia, in determinate condizioni atmosferiche, il fenomeno può persistere con frequenza e intensità maggiori, portando a un’inversione permanente che può durare molti giorni, fino a quando non cambiano le condizioni della circolazione atmosferica. Questo scenario è spesso associato ai periodi di alta pressione invernale.
L’Inversione Termica favorisce la formazione di nebbia, poiché crea uno strato d’aria stabile che impedisce il rimescolamento verticale dell’aria. Nelle aree urbane e nei grandi centri, questo fenomeno può contribuire all’accumulo di inquinanti, aggravando la qualità dell’aria. Pertanto, è importante monitorare attentamente le condizioni meteorologiche, specialmente durante le stagioni invernali e le situazioni di alta pressione, al fine di gestire efficacemente gli impatti sulla qualità dell’aria e sulla salute pubblica.