L’ISPRA ha presentato lo scorso luglio, l’edizione 2018 del rapporto “Dissesto Idrogeologico in Italia”.
Il Rapporto fornisce il quadro di riferimento aggiornato sulla pericolosità per frane e alluvioni sull’intero territorio nazionale e presenta gli indicatori di rischio relativi a popolazione, famiglie, edifici, imprese e beni culturali.
Il quadro emerso è abbastanza preoccupante in quanto gran parte del paese è a rischio frane e alluvioni.
Troviamo il 91% dei comuni italiani soggetto a rischio idrogeologico. Su 20 regioni: in 9 il 100% dei comuni rischia il dissesto idrogeologico, in altre 6 si va da un rischio tra il 90 e il 100%.
Tirando le somme i cittadini italiani che risiedono in territori vulnerabili sono più di 7 milioni.
- più 1 milione abita in zone a pericolosità di frana elevata o molto elevata.
- più 6 milioni di italiani vivono in zone a pericolosità idraulica media (per pericolosità media si intente zone con ritorno di eventi alluvionali tra 100/200 anni)
Dai dati emerge che la porzione di territorio potenzialmente allargabile, è aumentata di ben il 4%.
La popolazione più a rischio è quella residente in Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Lombardia, Veneto e Liguria.
Aumenta l’estensione delle aree soggette a frane (+2,9%). E in questi territori oltre alle abitazioni civili, sono collocati edifici riguardanti il settore produttivo.
Anche il patrimonio culturale è a rischio:
- 38mila beni culturali italiani si trovano in zone a rischio frana
- 11mila sono collocati in zone ad elevato o molto elevato rischio frana.
- 40mila monumenti si trovano in zone a rischio inondazione.
Fonte www.isprambiente.gov.it