L’organizzazione meteorologica mondiale (WMO) si è attivata per garantire che tutti i paesi siano protetti da sistemi di allerta precoce Early Warning Systems (EWS).
Questa è uno degli obbiettivi e proposte concordate nell’ultimo summit che ha visto riunito il consiglio esecutivo del WMO dal 27 febbraio allo scorso 3 marzo.
Il progetto iniziativa di Early Warnings For All è sicuramente molto importante soprattutto in quei paesi meno sviluppati.
Ormai è chiara la tendenza che i cambiamenti climatici stanno delineando con eventi meteo sempre più estremi, il WMO sostiene e cerca di raggiungere un traguardo, un mondo in cui tutte le nazioni siano più resilienti alle conseguenze socio-economiche di condizioni meteo estreme.
Nel 2023 infatti un terzo del mondo, tra cui rientra con un 60% l’Africa, non ha accesso ai servizi di allerta precoce e notizie ed informazioni sul clima.
In Uganda, ad esempio dove il 64% della popolazione dipende dall’agricoltura per la sussistenza, la maggior parte delle stazioni meteorologiche è caduta in rovina a seguito della guerra civile, dei cambiamenti di governo e della scarsa manutenzione.
Qui un progetto simile delle Nazioni Unite sta lavorando per sostituirle e migliorare così la riduzione del rischio, fornendo e generando dati che possano essere utili alla riduzione del rischio.
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