EM Drive un motore rivoluzionario (impossibile, per molti) che sembra uscito da un film di fantascienza.
Il sistema di propulsione EmDrive agirebbe “spinto” dal movimento di fotoni (particelle di energia) innescato da un generatore elettrico, che potrebbero essere un set di pannelli fotovoltaici o anche un motore termonucleare all’interno di un serbatoio a forma di campana. Rimbalzando nella campana, i fotoni generano una spinta sufficiente a far muovere il dispositivo.
Funzionerà? Sono in corso analisi come afferma in questi giorni José Rodal, ricercatore indipendente, che scienziati degli Eagleworks Laboratories (Nasa Johnson Space Center) hanno ottenuto risultati convincenti sull’EmDrive, a tal punto da aver superato l’analisi dell’AIAA (American Institute of Aeronautics and Astronautics) che presto pubblicherà i loro risultati sulla propria rivista, dopo aver fatto controllare lo studio ad altri esperti del campo, secondo il metodo di tutte le riviste scientifiche peer review.
L’AIAA ha confermato, sottolineando che la pubblicazione arriverà nel dicembre 2016, senza però entrare nei particolari.
Se tutto questo verrebbe confermato nei prossimi mesi, dando per certo una volta per tutte il funzionamento dell’EM Drive, significherebbe una totale rivoluzione non solo per i viaggi spaziali, ma anche per quelli terrestri. Il propulsore elettromagnetico sarebbe capace di generare una spinta formidabile, in grado a detta del suo inventore, Roger Shawyer di portarci su Marte in 70 giorni.
Per maggiori dettagli sul funzionamento dellEM Drive http://emdrive.com/