Mettiamo le mani avanti dandovi subito la risposta: Assolutamente No!
Negli ultimi anni stiamo costruendo una gerarchizzazione particolare dei terremoti, per il quale le aree più sismiche sono quelle montuose: Questo concetto è sbagliato!
Le Alpi, ovvero la maggiore catena montuosa italiana, non mostrano assolutamente caratteristiche sismiche evidenti, eccetto le porzioni più orientali al confine con la Slovenia.
I terremoti possono essere, come già spiegato in passato, di tipo compressivo, distensivo o trascorrente.
Tutti i terremoti, inoltre, sono sia ondulatori che sussultori, al contrario di quello che si racconta a seguito delle scosse sismiche (semplicemente, in superficie, la componente sussultoria giunge prima di quella ondulatoria).
Come mostra la carta della sismicità italiana non sono solo le aree montuose a subire una sismicità medio-alta.
Vediamo di fatto che anche gran parte dell’Emilia-Romagna, delle coste adriatiche, del Friuli e del Veneto (solo per fare alcuni esempi principali) risultano essere aree moderatamente sismiche, anche in pianura.
La prima distinzione da fare in tema terremoto è la seguente:
Si tratta di un evento sismico distensivo o compressivo?
I terremoti distensivi sono generalmente più superficiali e si riscontrano ad oggi su gran parte delle aree montuose centro-meridionali.
Quelli compressivi, al contrario, possono svilupparsi anche in profondità, in aree completamente pianeggianti.
Questo ci suggerisce che fra tanti milioni di anni tutto il comparto compressivo tenderà ad aumentare di quota, mentre l’Italia centrale tenderà lentamente ad abbassarsi (in sintesi Modena si troverà sulla cime dell’Appennino).
Queste nozioni complesse, spiegate molto velocemente, possono farvi capire come spesso le chiacchiere popolari siano poco utili per comprendere le verità scientifiche.
Un altro aspetto importante a cui è stato associato il terremoto è quello delle trivelle presenti nella zona adriatica: mi spiego come sia possibile creare un’associazione fra le due, solamente considerando che le trivelle non raggiungono mai i 10 km di profondità, mentre l’ipocentro è stato localizzato a ben 25 km!