Le immagini scattate dai satelliti americani Landsat evidenziano lo stato di enorme sofferenza che si trovano le Alpi da molto tempo
La catena alpina europea si presenta insufficientemente innevata, ma nel contempo il verde sta occupando ampie porzioni.
Ad analizzare le immagini ed i dati dei satelliti americani è la rivista Science dalle Università svizzere di Basilea e di Losanna, in collaborazioni con alcuni ricercatori di Finlandia e Paesi Bassi.
Studi condotti avevano indicato gli effetti del cambiamento climatico sulla catena montuosa europea, ma non così in dettaglio sulla vegetazione alpina.
Lo studio svizzero ha quantificato nel 10% la riduzione del manto nevoso, a fronte di oltre due terzi l’aumento della vegetazione.
Afferma Sabine Rump, dell’Università di Basilea..
Sebbene la riduzione del manto nevoso sia ormai ben visibile dallo spazio, questo non è che uno dei problemi di questa zona unica. Il problema è infatti una sorta di reazione a catena innescata nelle zone in cui la copertura della neve si è ridotta in modo significativo, sebbene queste rappresentino meno del 10% dell’area, per i ricercatori sono indice di una tendenza preoccupante”.
Sulla Catena alpina il fronte della vegetazione si sta spostando velocemente verso l’alto, e provocando un ulteriore scioglimento del manto nevoso.
Un effetto a catena che andrebbe a colpire il permafrost e gli habitat dove vengono ospitati piante tipiche ed animali ma le economie di tutte le aree alpine che vivono soprattutto con il Turismo.
Non ci tragga in inganno il binomio: più piante, meno anidride carbonica. Uno studio recente ha sottolineato che l’effetto di aspirazione del CO2 da parte delle piante si è ridotto notevolmente in questi ultimi anni.
Anche le ultimi immagini di uno dei Satelliti del programma Copernicus evidenzia un manto nevoso molto esiguo, per distinguerlo dalle nubi è stato evidenziato in rosso.
“La portata del cambiamento si è rivelata assolutamente enorme nelle Alpi” afferma Sabine Rump, aggiungendo inoltre che..
Le piante alpine sono adattate a condizioni difficili, ma non sono molto competitive”, vale a dire che, con il mutare delle condizioni ambientali, le attuali specie perdono il loro vantaggi.
Di conseguenza, la biodiversità unica delle Alpi è quindi sottoposta a una notevole pressione
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