Lo scorso venerdì sera lo stato del Texas è stato colpito da diversi temporali severi. Uno di questi a Burkburnett ha prodotto grandine pensate di almeno 13-14cm di diametro.
Queste palle di ghiaccio hanno distrutto le auto , letteralmente trapassato i tetti delle case ma per fortuna non risulta nessun ferito.
Ma come è possibile una grandine di simili dimensioni?
La grandine come sappiamo ormai bene si forma all’interno di un cumulonembo e quindi un temporale. All’interno di questa nube sono presenti dei nuclei “glaciogeni” in grado di agevolare la formazione dei cristalli di ghiaccio mediante brinamento del vapor acqueo o ghiacciamento delle goccioline sopraffuse.
Le fortissime correnti ascendenti e discenti fanno sì che l’embrione compia un continuo moto a salire e scendere all’interno della nuvola.
Se le condizioni lo permettono in temporali particolarmente violenti questi cicli possono ripetersi piu’ volte ingrossandosi per la cattura delle goccioline sopraffuse.
L’unico fattore che determina la fine di questo processo è la dimensione dei chicchi che diventano talmente pesanti da non poter essere piu’ riportati in alta quota dalla corrente ascensionale con inevitabile caduta al suolo.
Aprendo in due questo ghiaccio è possibile vedere i diversi strati di formazione ad indicare quanti cicli sono stati compiuti.
Pensate che i chicchi di grossa taglia arrivano a raggiungere una velocità in discesa fin a 40m/s.