Era il 4 Gennaio, una massiccia ondata di gelo proveniente dall’artico russo, più precisamente dal mare di Kara, raggiunse il mar Mediterraneo, avanzando con estrema velocità.
L’ondata di gelo, in un primo momento, provocò estese nevicate sui settori di: Toscana, Umbria, Marche, Lazio (Roma compresa), Campania e anche, in misura minore, in Pianura Padana (sebbene non si trattasse di fenomeni eccezionali per il clima dell’Italia Settentrionale).
A causa dell’inversione termica e dell’effetto albedo, le temperature minime in Toscana ed Emilia-Romagna scesero anche al di sotto di -20 °C.
Una Depressione tra il 13 e il 17 Gennaio
Successivamente, tra il 13 ed il 17 gennaio 1985, una depressione centrata sul mar di Corsica provocò quella che (assieme alle altre che seguirono nei giorni successivi) è ancor oggi ricordata a Milano come la nevicata del secolo o la nevicata dell’85, costituendo la nevicata più forte registrata a Milano nel XX secolo.
In una sola nevicata, che durò oltre 72 ore, caddero tra i 70 ed i 90 cm di neve.
Il totale dei centimetri di neve caduti raggiunse livelli record: 20 centimetri a Genova, 30 a Venezia, 40 a Padova e Treviso, 50 a Udine e Vicenza, 60 a Biella, 80 a Bologna, 110 a Como, 122 a Varese, da 130 a 150 cm a Trento.
A Milano, dopo 4 giorni e 3 notti di nevicata, il manto nevoso arrivava fino a 90 cm.
Nevicò addirittura a Cagliari e in tutta la Sardegna.Guardate come si svegliava l’europa l’11 Gennaio di 33 anni fa, parliamo proprio del famoso 1985.
Firenze registrava una temperatura minima all’aeroporto di Peretola di -22,2°C, mentre l’Osservatorio Ximeniano in città registrò -11 °C.Le massime furono rispettivamente di -0,4 °C e -1,2 °C.
L’Arno ghiacciò completamente; la stazione meteorologica di Arezzo Molin Bianco scese a -20,2 °C; presso la stazione meteorologica di Pisa Facoltà di Agraria il termometro scese a -12,8 °C.
In Pianura padana, la stazione meteorologica di Brescia Ghedi scese a -19,4 °C stabilendo così il nuovo record assoluto di freddo, mentre la stazione meteorologica di Verona Villafranca raggiunse una temperatura minima di -18,4 °C eguagliando lo storico record del 15 febbraio 1956.
Gelo storico anche in Emilia-Romagna, con la temperatura minima assoluta di -24,8 °C della stazione meteorologica di San Pietro Capofiume; minima assoluta di -19,4 °C anche alla stazione meteorologica di Ferrara San Luca; ad Anzola dell’Emilia la temperatura minima scese invece “soltanto” a -14,5 °C, ben lontana sia dal record storico di -26,2 °C del 15 febbraio 1956 che dal record mensile di -19,6 °C del 25 gennaio 1963.
Più a sud, freddo molto intenso anche a L’Aquila con -23,4 °C, a Rieti con -20,0 °C, a Frosinone con -19,0 °C, a Guidonia Montecelio con -14,0 °C e a Grosseto con -13,2 °C presso l’aeroporto e con -10,0 °C nel centro cittadino.
La stazione meteorologica di Roma Ciampino fece registrare lo storico record di -11,0 °C e quella di Roma Urbe scese a -9,8 °C; sul litorale laziale, record assoluto di -7,8 °C presso la stazione meteorologica di Roma Fiumicino.
Nella stessa giornata, la neve cadde anche sul tratto costiero jonico a valle della città di Catanzaro, che a sua volta venne interessata da accumuli nevosi.
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