Caldo, Siccità e qualche balordo di turno che scatena un disastro! Non si parla d’altro in questi giorni se non dei continui roghi che stanno distruggendo diversi ettari di vegetazioni con grosse perdite economiche e per gli animali coinvolti.
L’incendi più grossi sono quelli di Massarosa (Lucca) Toscana e sul Carso in Friuli Venezia Giulia, ma altri focolai minori li troviamo altre aree della penisola, come nel fiorentino e nel pisano, ma anche nell’oristanese.
Per la provincia di Pisa, fiamme che le troviamo tra Pontedera e Calcinaia e ormai in fase di bonifica sul Monte Pisano nel comune di Calci. Situazione delicata invece a Filettole dove il vento complica le operazioni di spegnimento. Si pensa, ma non confermato che quest’ultimo sia collegato all’incendio di Massarosa che si trova poco distante.
Fiamme anche in località Forcoli, a Palaia sempre in provincia di Pisa per un incendio che si è propagato in tarda mattinata che ha visto impegnati 2 elicotteri e 11 squadre da terra.
Nel comune di Massarosa il bilancio provvisorio è pessimo. Si parla di almeno 600 ettari bruciati, tra cui 10 le case andate distrutte dalle fiamme. I vigili del fuoco fanno sapere che l’incendio risulta essere contenuto solo al 70%.
Una situazione pessima che complice l’aumento delle temperature e il lungo periodo siccitoso, si creano le condizioni ideali per una rapida propagazione di un incendio.
Basta infatti un nulla, una semplice disattenzione come una scintilla, una sigaretta, un abbruciamento non controllato,.. a scatenare il caos!
A questo però si aggiunge che molte aree sono lasciate a se stesse senza zone tagliafuoco e sorveglianza sulle aree più sensibili. Più l’azione diretta umana, dove menti scellerate per ragioni incomprensibili, trovano piacere nel vedere la natura bruciare e con essa anche la nostra casa.
Fiamme anche in Europa
Incendi che devastano anche fuori dai confini nazionali, con vari incendi più o meno complessi che stanno interessando zone di: Francia, Spagna, Portogallo, Grecia e Regno Unito.
11mila ettari solo in Francia, oltre 20mila in Spagna e anche delle vittime tra la popolazione. Circa 15mila ettari in Portogallo.
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