La singolare Aurora del 4 febbraio 1872 da Roma

La singolare Aurora del 4 febbraio 1872 da Roma

Il 4 Febbraio 1872 una “grande aurora” illuminò i cieli serali di Roma

Grazie a padre Angelo Secchi, un geniale gesuita, direttore dell’Osservatorio del Collegio Romano, abbiamo conoscenza di questo curioso fatto che coinvolse la capitale.

Padre Angelo Secchi, nonostante l’epoca riuscì a documentare, con probabilmente la prima osservazione scientifica una tempesta geomagnetica.

Quella fredda sera dell’inverno 1872, uno strano bagliore variopinto appare in direzione Nord-Nord-Est, verso i monti Lucretili e la Sabina. Diventando man a mano più intenso con vari colori che vanno dal rosso, al giallo fin al verde.

La singolare Aurora del 4 febbraio 1872 da Roma

Sull’aurora elettrica del 4 febbraio 1872. La superba aurora elettrica di cui siamo stati testimoni al 4 del presente mese, è così straordinaria, per i nostri climi, che merita di esser tramandata ai posteri colle particolarità tutte che vennero possibilmente segnalate durante la sua apparizione; e ciò è tanto più necessario in quanto che si sono manifestati varii fatti importanti per la teoria del fenomeno.

tante questa contemporaneità di apparizione in siti così lontani, noi non possiamo formarci altra idea di questo fenomeno fuorché immaginando che la scarica elettrica la quale dall’atmosfera si diffondeva nel suolo investisse ogni osservatore, e che que’ raggi che parevano a noi convergenti fossero solamente paralleli tra loro e alla risultante delle forze magnetiche terrestri. Idea non nuova certamente ma che ora sembra non potersi più mettere in dubbio da alcuno.

Dalle misurazioni raccolte ed analizzate presenti nella letteratura scientifica, si afferma che la tempesta geomagnetica del 4 febbraio 1872, sia stata la seconda più intensa mai registrata dall’uomo. Il primato resta all’evento di Carrington del 1859.

L’evento del 4 febbraio ebbe effetti sulla tecnologia dell’epoca come l’interruzione del servizio telegrafico tra Europa e Stati Uniti.

Se un evento di tale portate si verificasse oggi, molte infrastrutture potrebbero subire disturbi o addirittura subire danni.

Fonte INGVambiente – Università Tor Vergata

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