Avere una situazione meteorologica simile a quella del 29 Gennaio 2004 non è affatto comune in Italia.
Tutti sappiamo che il Golfo Ligure, per motivi orografici e di temperatura superficiale, è uno dei luoghi più favorevoli alla formazione di cicloni extratropicali.
Una volta formatasi una depressione può muoversi in molte direzioni, ma solitamente quelle che procedono verso sud-est si colmano rapidamente e occasionano effetti limitati.
La situazione vissuta in quelle ore ha invece presentato delle anomalie o, se vogliamo, delle caratteristiche peculiari non comuni.
Si è trattato di un fenomeno a larga scala intenso, evoluto rapidamente, e generato da una penetrazione di aria fredda in quota (goccia fredda) notevolissima, rara.
Inoltre, in maniera anomala, ha prodotto fenomeni temporaleschi proprio nel periodo dell’anno meno propizio all’attività elettrica.
Quello che colpisce è anche la distribuzione dei temporali e l’estensione.
Insomma tale perturbazione è stata un vero “gioiello meteorologico” che racchiude in se caratteristiche estreme di tutte le stagioni. Abbiamo visto temporali, forti venti, neve e piogge intense.
L’energia in gioco era elevata e la fonte è stata l’anomalo contrasto fra aria freddissima in quota e l’aria caldo-umida del Mediterraneo.
La notizia secondo cui la temperatura poteva scendere a -40°C aveva creato scetticismo, ma non apparteneva all’insieme delle panzane meteorologiche a cui assistiamo ogni giorno.
In quel momento, infatti, alcune località di alta quota sulle Alpi raggiungevano i -27°C!
E’ per questo che, in un contesto di inverno in fase culminante, ci siamo trovati di fronte a immagini satellitari tipiche del periodo tardo-estivo o autunnale.
Si noti, in particolare, il confine netto fra le bande di nubi e le zone di sereno. Solitamente questa osservazione è indice di fenomeni convettivi intensi.
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Questo post è stato modificato il 31 Agosto 2021 16:25
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