Come già ipotizzato visto i rilevamenti delle nostre stazioni di Cascina (PI) e Stazione di Montale (PT) i dati diffusi dall’ISAC, l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), hanno confermato le anomalie termiche positive per il mese di Ottobre 2022
Il mese di Ottobre 2022 è passato alla storia come il mese di ottobre più caldo di sempre dal 1800, ma non ovunque come vedremo infatti nei prossimi paragrafi.
Questo ottobre anomalo è stato condizionato dalle ripetute rimonte dell’Anticiclone Africano verso il Bacino del Mediterraneo, le quali hanno fatto sì che flussi perturbati scorressero a latitudini più elevate e “allungando la stagione estiva“, e peggiorando la situazione di siccità.
Il fenomeno anomalo è legato ai cambiamenti climatici, che fanno sì di portarci ad avere oltre ai fenomeni estremi termini precipitativi, anche lunghe fasi stabili.
Vediamo adesso come da Nord a Sud le anomalie che sono state riscontrate in questo ottobre 2022.
L’area del Nord Italia, come vediamo anche dalle immagini allegate, ha visto una anomalia di +2,64°C nei valori minimi e una di +3,70°C nei valori massimi rispetto alla media storica. Valori che hanno portato Ottobre 2022 sul gradino più alto del podio.
L’area del Centro Italia è risultata più fresca nonostante le anomalie positive, il record di ottobre più caldo rimane ancora saldato all’anno 2013.
Le anomalie minime e massime sono risultate di +0,99°C per le minime e di 2,24°C per le massime.
Infine per quanto riguarda il Sud Italia, anche qui la situazione ha visto un ottobre anomalo con scarti positivi rispetto alla media, ma non da primato che rimane imbattuto il record dell’Ottobre 2001.
Anomalia Minima di +0.97°C e Massima di +1,74°C rispetto alla media storica.
Complessivamente a livello dell’intera penisola italiana, il mese di ottobre 2022 risulta essere stato il secondo più caldo dal 1800.
Considerando la media delle temperature registrate nel periodo di ottobre 1991-2020, la media di ottobre 2022 è stata superiore di +2,08°C.
Il Climatologo Massimiliano Pasqui del CNR, ha commentato questi dati:
Sono due anni, che le precipitazioni invernali sono del tutto sotto la media e i periodi primaverili ed estivi particolarmente secchi e caldi. Si tratta di una concomitanza di eventi che crea una pressione climatica il cui impatto sugli ecosistemi e sull’agricoltura è molto intenso
Non è così scontato che nei prossimi mesi riusciremo a recuperare il deficit idrico, vista anche l’incognita legata alla neve. Le temperature attese sull’arco alpino sono nella media o superiori alla media. Dobbiamo quindi mantenere attivi tutti gli strumenti per il potenziamento della gestione idrica e il monitoraggio delle precipitazioni
Come afferma il climatologo, anche il deficit idrico che si è venuto a creare sarà difficile da recuperare entro fine anno, vediamo infatti, considerando i dati parziali ad oggi che redigiamo questo articolo, troviamo anomalie superiori al -50% considerando l’intera stagione autunnale del 2022, rispetto alla media del periodo.