Uno studio congiunto tra NASA e NOAA ha rilevato che lo squilibrio energetico della Terra è raddoppiato negli ultimi 14 Anni ovvero dal 2005 al 2019.
Il clima della Terra è caratterizzato da un delicato equilibrio tra energia radiativa ricevuta dal Sole e assorbita nell’atmosfera e in superficie, e quanta radiazione termica infrarossa viene rilasciata nello spazio.
Dai dati elaborati è emerso che questo squilibrio energetico è positivo, ovvero che il sistema Terra sta guadagnando energia, surriscaldando il pianeta.
Lo studio scientifico e pubblicato il 15 Giugno sulla rivista scientifica Geophysical Research Letters, mostra come gli scienziati della NASA e della NOAA hanno confrontato i dati di due misurazioni indipendenti.
La suite di sensori satellitari Clouds della NASA e il sistema energetico radiante della Terra (CERES), misurando effettivamente quanta energia entra ed esce dal sistema terrestre.
Oltre a questo sono stati integrati i dati di una serie di stazioni galleggianti oceniche denominate ARGO che consentono una stima accurata della velocità con cui gli oceani si stanno riscaldando. Questo perché circa il 90% dell’energia in eccesso derivante da uno squilibrio energetico finisce nell’oceano.
Il risultato delle elaborazioni hanno fatto emergere che il raddoppio dello squilibrio è in parte il risultato di un aumento dei gas serra dovuti all’attività umana, noto anche come forzatura antropogenica, insieme all’aumento del vapore acqueo che intrappola più radiazioni a onde lunghe in uscita, contribuendo ulteriormente allo squilibrio energetico della Terra.
Inoltre è stato appurato come la relativa diminuzione delle nuvole e del ghiaccio marino porta ad un maggiore assorbimento di energia solare.
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I ricercatori hanno anche scoperto che un’inversione della Pacific Decadal Oscillation (PDO) da una fase fredda a una fase calda probabilmente ha giocato un ruolo importante nell’intensificazione dello squilibrio energetico.
Questa variabilità interna naturale nel sistema Terra può avere effetti di vasta portata sul tempo e sul clima. Una fase della PDO intensamente calda, iniziata intorno al 2014 e proseguita fino al 2020, ha causato una diffusa riduzione della copertura nuvolosa sull’oceano e un corrispondente aumento dell’assorbimento della radiazione solare.
Norman Loeb, autore principale e ricercatore per CERES presso il Langley Research Center della NASA a Hampton, in Virginia afferma: come è solo un’istantanea relativa ai cambiamenti climatici a lungo termine e che non è possibile prevedere con certezza come potrebbero essere i prossimi decenni per l’equilibrio del bilancio energetico della Terra.
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Fonte Nasa.gov