Come abbiamo potuto vedere dal post riguardante l’analisi meteo per i prossimi giorni, il Nord Italia rimane ancora con il “rubinetto” della pioggia chiuso.
Situazione pessima che analizzando i trend modellistici non sembra sbloccarsi neppure nel medio-lungo periodo, concludendo così anche questo mese di Marzo.
La grave fase di siccità in cui versa in primis il Nord Italia, ma anche altri settori della penisola, è ben rappresentata da questa mappa ottenuta Hydrology IRPI CNR con dati satellitari, che ci mostra l’anomalia di pioggia sulla nostra penisola, nel periodo da settembre 2021 ad oggi.
In rosso sono indentificate le aree che hanno una anomalia negativa, ovvero meno piogge rispetto alla media tipica. L’opposto quelle in azzurro, che identificano le aree con piogge superiori alla media tipica.
Da cosa dipende la grave Siccità al Nord?
Per rispondere a questa domanda, dobbiamo analizzare gli ultimi mesi, e vedere come la nostra penisola è stata “evitata” da perturbazioni atlantiche ostacolate e in alcuni casi deviate dalla presenza quasi continua di un anticiclone posto sull’Europa Occidentale.
Questa barriera, negli ultimi due mesi ha fatto proprio da scudo, evitando che perturbazioni corpose riuscissero a penetrare in sede mediterranea e ad apportare precipitazioni di rilievo sui settori settentrionali. Le uniche perturbazioni che abbiamo avuto, hanno per lo più coinvolto i settori del Centro-Sud e le Isole Maggiori.
Ci sono rischi con questa siccità?
Le conseguenze non sono assolutamente positive, specie in agricoltura con molti corsi d’acqua che risultano sotto lo zero idrometrico e pertanto troveranno difficoltà nell’irrigare le coltivazioni. In alcuni casi si pensa già ad un possibile razionamento dell’acqua.
Problema anche per la produzione dell’energia, è di questi giorni la notizia che diverse centrali idroelettriche hanno dovuto limitare la produzione o in alcuni casi arrestarsi per un flusso d’acqua troppo scarso.
Altro aspetto poi da tenere in considerazione, è il rovescio della medaglia, dato dal terreno ormai secco che ha una minor capacità di assorbire l’acqua in caso di forti precipitazioni.
Paradossalmente se ad Aprile, arrivasse una forte perturbazione (Esempio, al momento non abbiamo modo di elaborare una previsione attendibile a tale distanza temporale), questa aumenterebbe il rischio di alluvioni e/o criticità idrogeologiche, come frane o smottamenti.
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