Il lago di Garda è ai minimi storici, peggio del 2022
Una brutta situazione quella del Lago di Garda, la peggiore degli ultimi 35 anni, con una percentuale di riempimento intorno al 35%.
L’emergenza siccità, come avevamo visto anche in recenti aggiornamenti, non si era risolta con le piogge e le nevicate sui monti dei mesi scorsi. Nel 2022 ricordiamo che per il Nord Italia si è registrato un 40% di precipitazioni in meno.
Di positivo rimane il periodo freddo delle scorse settimane che ha mantenuto il manto nevoso in quota, ma l’assidua presenza dell’alta pressione accompagnata da un aumento delle temperature in quota, potrebbe anticipare lo scioglimento di questo.
Per far fronte a questa siccità ad oltranza nei giorni scorsi l’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo) il deflusso minimo in uscita dalla diga di Salionze (a Peschiera) sarà di 9 metri cubi al secondo, e non più di 14 metri cubi al secondo.
Inoltre l’acqua del Lago di Garda, non andrà a defluire nei canali Seriola e Virgilio e non alimenterà le centrali Idroelettriche.
Al di là delle bellezze paesaggistiche dell’Isola di San Biagio o dei “lastroni” della Giamaica di Sirmione, i livelli del Garda si fermano a 44 centimetri sopra lo zero idrometrico in data 14 Febbraio.
Peggio dello scorso anno che se ne misuravano ben 104 centimetri sopra lo zero idrometrico nello stesso giorno. Meglio negli anni addietro, con 128cm nel 2021 e 127cm. nel 2020.
La carenza di precipitazioni ha determinato una situazione molto critica, non solo per la lago di Garda ma sono in grande sofferenza anche gli altri bacini piemontesi e lombardi, tra cui anche il Po.
In provincia di Pavia al Ponte della Becca, il grande fiume, si trova a -3.2 metri sotto lo zero idrometrico, con le rive in secca, che riprendono la situazione tipica estiva. Altri laghi come quello di Como, vedono un riempimento del 20%
Assistiamo a un deficit di precipitazioni invernali (neve), soprattutto sulle Alpi. E’ proprio la neve a garantire al lago di Garda una scorta idrica importantissima: oltre alle piogge, infatti, è importante anche l’acqua da disgelo, a lento rilascio. Quest’acqua alimenta parte della portata del fiume Sarca, principale immissario del Garda, il quale dalla confluenza a Pinzolo della Sarca di Campiglio e Val di Genova corre per 60 km fino a Torbole, per sfociare infine nel lago dopo un percorso totale di 78 km. Le prospettive non sono buone: “La scarsità di neve registrata in questi ultimi inverni ha messo e metterà a dura prova il lago di Garda e gli equilibri che proprio la presenza dell’acqua dovrebbe garantire. Se la situazione dovesse ricalcare quella del 2022, ci troveremo davanti a situazioni potenzialmente peggiori dello scorso anno. E’ ormai scattato inevitabilmente un conto alla rovescia, durante il quale speriamo di vedere cadere neve in quota e pioggia a valle, tanto da riportare il Garda almeno sui livelli di aprile scorso. Lo scorso anno, seppur tra grandi difficoltà, siamo riusciti ad arrestare la discesa del Garda a 22 cm sopra lo zero idrometrico, ma partendo da un livello poco più alto di 90 cm” E’ auspicabile il ritorno a breve “tempo” delle precipitazioni, almeno di riportare le precipitazioni al livello dello scorso Aprile, prima che inizia la stagione irrigua.
Filippo Gavazzoni, vicepresidente della Comunità del Garda