Durante il Dicembre 2018 è stata rilevata una tempesta tropicale davvero da record nel Pacifico meridionale. Questa era alta oltre i 20km e portava una temperatura di ben -111°C secondo la ricerca dell’ AGU’s Geophysical Research Letters di Simon Proud e Scott Bachmeier.
Tutto ciò è il risultato di un evento di convezione molto intensa, un processo mediante il quale un fluido caldo viaggia verso l’alto, mentre il fluido più freddo cade al di sotto di esso.
Proprio l’autore spiega come le celle temporalesche portino alla formazione delle nuvole più fredde sulla Terra. Possono infatti raggiungere importanti altezze sfondando la tropopausa.
Questa è la parte di atmosfera che separa la troposfera(in cui avvengono i fenomeni meteorologici) dalla stratosfera(uno strato stabile e si trova ad una quota media di 12 km).
Al di sotto di questo strato la temperatura dell’aria diminuisce mentre al di sopra è più calda. Questo tetto invisibile e naturale impedisce la crescita delle tempeste.
Alcune tra le più violente però possono passare anche la stratosfera (almeno 15km di altezza). Di solito un tale passaggio significa forte maltempo con formazione di importanti grandinate, piogge o tornado. Salendo invece questi sistemi continuano a diventare più freddi nonostante attorno l’aria si riscaldi.
Proprio in questo caso di studio nella parte sud del Pacifico si è generata una tempesta notevole alimentata dal mare caldo e da una tropopausa molto fredda.
Dove possono formarsi queste tempeste e conclusioni
Sono ormai ben 16anni di dati raccolti dal satellite MODIS della NASA Earth sulle aree dove riescano a formarsi queste “torri” fredde. Principalmente queste zone sono il Pacifico, l’Australia e l’Africa meridionale.
Nessuna invece nell’Atlantico settentrionale: gli uragani sono potenti si ma sono più caldi! Sono state davvero tante le tempeste fredde negli ultimi anni diventate sempre più comuni.
Saranno necessarie ulteriori indagini per determinare se esistono tendenze nette sulle temperature delle nuvole, se queste si collegano ai cambiamenti nella tropopausa e all’aumento delle temperature sulla superficie marina.