La Nina si è sviluppata e si estenderà per il 2° inverno di fila secondo il Centro Predittivo del Clima della NOAA una divisione del servizio meteorologico statunitense. Questo fenomeno naturale oceanico-atmosferico è caratterizzato da temperature marine più fresche rispetto alla media tra l’Oceano Pacifico centrale e orientale vicino all’Equatore.
E’ una parte del ciclo di oscillazione meridionale di El Nino (ENSO, El Nino Southern Oscillation ) che è caratterizzata da fasi di caldo e freddo opposte nell’Oceano Pacifico tropicale. La precedente Nina si era dissipata nell’Aprile 2021. Questa dovrebbe durare fino alla Primavera 2021 e per la prossima stagione invernale c’è una probabilità dell’87%.
El nino invece si è presentato nel 2018-2019 come ultima volta in Inverno. Quando nessuna delle due parti (el nino o la nina) è presente si parla di ENSO neutrale e non ha quindi influenza sui modelli climatici globali.
Queste dinamiche sono fondamentali ed ormai ben note per il Nord America dove modifica la corrente a getto. Discorso più complesso per un’influenza sul nostro continente molto più debole. Durante la fase calda aumentano le piogge sull’Europa centro-orientale, mentre durante la fase fredda si verificano fasi più siccitose sull’Europa sud-occidentale.
El Nino e la Nina impattano anche sulla stagione degli uragani (più attiva) ed anche sul vortice polare stratosferico.
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