Nel giorno del 20 Agosto 2021 una persona è stata colpita da un fulmine mentre si trovava in un rifugio in montagna sulle Apuane. Il fatto come da un intervista rilasciata ad un quotidiano locale, racconta come la persona, un collaboratore di un rifugio sulle Apuane, mentre stava parlando al telefono fisso della struttura, (notate bene questo particolare che lo analizzeremo in seguito), avverte distintamente il colpo di un fulmine abbattutosi nei dintorni immediati del rifugio stesso, se non proprio direttamente sulla struttura.
Niente di particolare, tranne un comprensibile spavento, per sicurezza l’uomo chiama il 118 che interviene sul posto, il controllo con elettrocardiogramma è tutto ok ma per scrupolo viene comunque portato al pronto soccorso, dove viene dimesso dopo soli 21 minuti, essendo stata esclusa qualsiasi conseguenza.
Ennesima conferma, per inciso, che durante un temporale stare al chiuso è la cosa migliore da fare (l’uso del telefono fisso sarebbe invece da evitare, ci torneremo alla fine).
La notizia di cronaca è stata però arricchita da alcuni quotidiani, distorcendo la vera vicenda e facendo passare un messaggio sbagliato e fuorviante sulle norme di autoprotezione rispetto al pericolo fulmini.
La notizia sui media diventa che l’uomo si trovasse non dentro il rifugio ma all’esterno della struttura, colpito da un fulmine (secondo alcuni quotidiani direttamente, secondo altri indirettamente attraverso il suolo) mentre era al telefono, quindi non più il fisso ma il suo cellulare. E già siamo entrati nel regno della fantasia.
Il ricamo giornalistico continua a galoppare: il fulmine ha colpito proprio il telefonino del malcapitato (non è dato sapere, peraltro, con quale prodigioso metodo avrebbero discriminato tale dettaglio nell’impatto della scarica elettrica, forse con analisi della ripresa televisiva e fermoimmagine alla moviola, come il VAR per il fuorigioco).
Ed ecco che interviene il retaggio della leggenda metropolitana (bufala priva di qualsiasi fondamento scientifico), secondo la quale i dispositivi elettronici attirerebbero il fulmini, ma è ovvio ragazzi, è stato il cellulare dell’uomo ad attirare la scarica elettrica!
E qui potremmo continuare con il soliti proliferare di commenti sui social che, sulla base della notizia falsa e distorta, rilanciano la bufala di quanto sia pericoloso tenere il telefonino acceso durante un temporale, ecc… cui si aggiungono immancabilmente quelli che, nell’elenco degli oggetti da cui separarsi assolutamente in caso di fulmini, inseriscono anche quelli metallici, come moschettoni, ramponi, ecc.. (non ridete, esiste gente che lo fa davvero, scavando una buca financo per sotterrare monili, orologio, collanina, ecc., perdendo minuti preziosi invece di affrettarsi a cercare riparo o comunque guadagnare una posizione meno esposta).
L’argomentazione più divertente, vale la pena farcisi una risata, è quella secondo cui “negli ultimi anni/decenni sono aumentati i casi di persone colpite da fulmini mentre usavano cellulari o altri dispositivi elettronici portatili”… statistica decisamente strabiliante, non c’è che dire, considerando che prima questi dispositivi non esistevano, o erano appannaggio di poche persone, mentre oggi non solo ce l’hanno tutti, ma tipicamente li tengono sempre accesi e li usano continuamente, per cui la probabilità che una persona colpita da un fulmine abbia con sé un telefonino acceso prima era prossima allo 0% e ora è prossima al 100%, per mere ragioni statistiche (per capirci, se fossimo un popolo di incalliti lettori, si segnalerebbero tanti folgorati fra persone che stanno portando nello zaino o leggendo un libro, non per questo sarebbe provato che leggere libri attira i fulmini 😂).
Repetita iuvant (almeno uno ci spera):
oggetti metallici e dispositivi elettronici non attirano i fulmini, è la forma (lunga e appuntita) e l’elevazione (specie se isolata rispetto all’ambiente circostante) di un oggetto a determinare il suo essere bersaglio privilegiato delle scariche elettriche, NON il materiale di cui è fatto.
Le montagne, vedi tu, sono fatte di pietra, e sono colpite dai fulmini molte volte l’anno, essendo sia “oggetti” sporgenti rispetto all’ambiente circostante (a maggior ragione se cime isolate) sia di forma appuntita (specie creste e vette).
Al pari degli alberi isolati e d’alto fusto, che a loro volta non sono fatti di metallo, né sono dotati di circuiti elettronici, eppure sono uno dei posti peggiori dove stare durante un temporale, lo sanno anche i bambini.
Per inciso, come ben sottolinea nelle sue avvertenze il National Weather Service della NOAA, l’agenzia federale per la meteorologia degli Stati Uniti, da sempre particolarmente attenta alla corretta informazione sul pericolo fulmini, il telefono da non usare durante un temporale è PROPRIO QUELLO FISSO, ovvero collegato al cavo, al pari dell’utilizzo di apparecchiature collegate alla rete elettrica (asciugacapelli, elettrodomestici ecc.) e dell’impianto idraulico, tutte vie attraverso le quali le scariche elettriche che colpiscano l’edificio possono trovare facilità a propagarsi, mentre il telefono cellulare e il cordless sono sicuri, è scritto proprio così, “Cordless phones and cell phones are safe to use“, con buona pace delle chiacchiere da espertoni sui social.
Naturalmente, la PRIMA avvertenza in assoluto è quella di evitare di trovarsi all’aperto: quindi il cellulare si può usare ok, ma dopo aver guadagnato, più velocemente possibile, un luogo al chiuso (o comunque una situazione meno esposta possibile), ma non perché “attiri i fulmini” che è una baggianata, ma semplicemente perché l’ambiente esterno è pericoloso di suo, indipendentemente da cosa si sta facendo, e quindi è meglio non indugiare, e mettersi rapidamente in sicurezza, perché i fulmini sono un pericolo davvero temibile e troppo spesso sottovalutato.
Tratto dal Post del Meteorologo Filippo Thiery