L’uragano Beryl ha segnato un record storico diventando il più precoce uragano di categoria 5 mai apparso sull’Oceano Atlantico. La tempesta si sta abbattendo con una potenza devastante sulle isole del Mar dei Caraibi, radendo al suolo intere città e causando numerose vittime.
Le isole colpite comprendono Carriacou e Grenada fino alla Giamaica. Il bilancio delle vittime è in continua crescita, con almeno sette morti confermati finora.
La Potenza Devastante di Beryl
Nella notte di lunedì 1 luglio, Beryl si è intensificato fino a raggiungere la categoria 5, diventando così la tempesta più precoce a raggiungere questo livello di intensità nella storia degli uragani atlantici. Il record precedente apparteneva all’uragano Emily, che nel 2005 aveva raggiunto la categoria 5 il 16 luglio, durante una stagione degli uragani particolarmente attiva.
Cause della Precocità di Beryl
Gli scienziati attribuiscono la formazione insolitamente precoce e la rapida intensificazione dell’uragano Beryl alle temperature oceaniche eccezionalmente elevate. “L’acqua nell’Atlantico è più calda di quanto sarebbe normalmente nel picco della stagione,” ha dichiarato Brian McNoldy, ricercatore dell’Università di Miami. Le temperature lungo il percorso dell’uragano sono di 2-3°C superiori alla norma, una condizione senza precedenti.
Christopher Rozoff, scienziato del Centro Nazionale per la Ricerca Atmosferica degli Stati Uniti, ha sottolineato come il riscaldamento globale stia contribuendo a spingere le temperature del Nord Atlantico a livelli record. Le acque più calde favoriscono una maggiore evaporazione, alimentando così uragani più intensi e con venti di maggiore velocità.
Impatti Devastanti sull’Area Caraibica
L’uragano Beryl ha provocato una distruzione massiccia. Il primo ministro di Grenada, Dickon Mitchell, ha dichiarato che l’isola di Carriacou è stata completamente devastata in mezz’ora. La forza distruttiva dei venti, che hanno raggiunto i 270 km/h, ha causato danni incalcolabili, prima che l’uragano si indebolisse a categoria 4.
Il bilancio delle vittime continua a salire. Al momento, si contano sette morti: tre in Venezuela, tre a Grenada e uno nell’arcipelago di Saint Vincent e Grenadine. La comunità internazionale sta mobilitando risorse per fornire assistenza e supporto alle aree colpite.
L’uragano Beryl rappresenta un chiaro segnale dell’intensificarsi degli eventi meteorologici estremi, probabilmente legati ai cambiamenti climatici.